1) L'Eccidio programmato dei Migranti con i barconi sfasciati
Migranti,
ancora naufragi nel Mediterraneo: 240 morti, tra cui donne incinte e bambini
4 NOVEMBRE 2016 11:30 di Claudia Torrisi
Questa mattina sono state soccorse 552 persone nel Canale
di Sicilia. Sempre più tragico il bilancio del naufragio di mercoledì scorso:
tra i dispersi ci sarebbero anche bambini e donne in gravidanza, denuncia
l'Unicef, secondo cui tra i sopravvissuti c'è trentunenne liberiana che ha
perso il figlio di due anni, la figlia di tredici e il fratello di ventuno.
Questa mattina soccorse 552 persone nel Canale di
Sicilia. Sempre più tragico il bilancio del naufragio di mercoledì scorso: tra
i dispersi ci sarebbero anche bambini e donne in gravidanza, denuncia l'Unicef,
secondo cui tra i sopravvissuti c'è trentunenne liberiana che ha perso il
figlio di due anni, la figlia di tredici e il fratello di ventuno.
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Migranti,
nuovo naufragio: 103 morti. Superstite: “Ci hanno tolto giubbotti salvataggio”
17 NOVEMBRE 2016 14:54 di Claudia Torrisi
Gli operatori di Msf a bordo della nave Argos - impegnata
nei soccorsi nel Canale di Sicilia - hanno salvato e portato a bordo ventisette
sopravvissuti al naufragio, e hanno recuperato i cadaveri di sette persone:
"Questa tragedia è inaccettabile".
Ancora una tragedia del mare nel Canale di Sicilia, dove
un'imbarcazione con a bordo circa centotrenta persone sarebbe affondata, causando
un bilancio provvisorio di sette morti e novantasei dispersi. A dare la notizia
è stata l'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere, impegnata nelle
operazioni di soccorso. "I ventisette uomini ora su Argos erano su una
barca con a bordo centotrenta persone. Loro sono gli unici sopravvissuti",
si legge in un tweet dell'account ufficiale dell'organizzazione, che conclude
dicendo che questa "tragedia è inaccettabile".
Gli operatori di Medici senza frontiere a bordo della
nave Argos – impegnata nei soccorsi nel Canale di Sicilia – hanno salvato e
portato a bordo ventisette sopravvissuti al naufragio, e hanno recuperato i
cadaveri di sette persone. Sembra che insieme a loro sul gommone, però, ci
fossero circa centotrenta persone. Il numero dei dispersi al momento, quindi, ammonta
a novantasei.
La tragedia di oggi è solo l'ultima verificatasi negli
ultimi giorni. All'inizio della settimana, infatti, oltre duecento persone
hanno perso la propria vita in mare, cercando di raggiungere l'Europa: ci sono
oltre centotrentacinque dispersi e quindici sopravvissuti nel naufragio
avvenuto lunedì; mentre martedì sono state tratte in salvo ventitré persone
dopo che un gommone si è capovolto al largo della Libia, con un bilancio di
cento dispersi.
Non si fermano, dunque, le morti nel Mediterraneo, facendo
del 2016 l'anno più nero. Ieri sono stati diffusi di dati del terzo Rapporto
sulla protezione internazionale in Italia per il 2016, secondo cui da gennaio
di quest'anno alla fine di ottobre i migranti morti nel tentativo di
raggiungere l'Europa sono stati 4.899, 3.654 dei quali nel Mediterraneo.
(Continua su: http://www.fanpage.it/migranti-ancora-un-naufragio-nel-canale-di-sicilia-7-morti-96-dispersi/ - http://www.fanpage.it/).
Decapitazioni
e fosse comuni, il colpo di coda del Califfato a Mosul
Sabato, 12 Novembre 2016 Il Secolo XIX
Le forze alleate avanzano, ma gli jihadisti terrorizzano
i civili. L'Onu raccoglie 42mila testimonianze: storie spaventose
(Continua su:
http://www.intopic.it/notizia/10807742/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha)
2) Aleppo,
bombardato ospedale pediatrico. Un medico su FB: “Salvateci”
MEDIO ORIENTE 16 NOVEMBRE 2016 17:58 di Davide Falcioni
Il raid è stato condotto dall'aviazione siriana ed ha
causato la morte di un autista di ambulanze e due piccoli pazienti.
Un ospedale pediatrico in un quartiere dell'est di Aleppo
è stato bombardato questa mattina dai caccia dell'aviazione siriana, coadiuvati
da quelli dell'esercito russo: un autista di ambulanza e almeno due pazienti, entrambi
bambini, sono morti in seguito alla distruzione di alcune aree dell'edificio.
Il raid è stato effettuato nell'ambito di una nuova campagna organizzata dal
regime di Bashar al Assad contro i ribelli siriani che controllano alcune aree
della città.
Il dottor Hatem, direttore della struttura sanitaria, ha
raccontato in un post sulla sua pagina Facebook: "È stata una giornata
orribile per l'ospedale pediatrico. Io, il mio staff e tutti i pazienti siamo
seduti in una stanza nel piano interrato nel tentativo di proteggerci dalle bombe.
Vorremmo lasciare questo luogo ma non possiamo a causa degli aerei che
sorvolano la zona". L'ospedale colpito visitava circa 4mila persone ogni
mese ed è uno dei sei centri medici bombardati dall'aviazione di Assad nelle
ultime 48 ore. Oltre ad Aleppo i cacciabombardieri hanno preso di mira anche
diverse aree di Idlib, provincia nord occidentale della Siria controllata da
un'alleanza di ribelli e jihadisti.
Dopo una tregua durata alcune settimane il regime di
Assad ha ripreso ieri con intensità i raid sui quartieri controllati dai
ribelli ad Aleppo: contemporaneamente Mosca ha annunciato una nuova offensiva
ufficialmente contro i jihadisti a Idlib e Homs (centro). Le incursioni russe
sono state condotte dalla portaerei Admiral Kuznetsov, attraccata da una
settimana al largo della costa siriana allo scopo di rafforzare la presenza
militare russa. Dal canto suo Washington ha condannato i raid russi
giudicandoli imperdonabili, anche se l'arrivo alla Casa Bianca di Trump
potrebbe mutare sostanzialmente i rapporti con il Cremlino e dare il via a una
nuova stagione di collaborazione.
(Continua su: http://www.fanpage.it/aleppo-bombardato-ospedale-pediatrico-un-medico-su-fb-salvateci/ -
http://www.fanpage.it/).
3)
Bambini estratti vivi dalle macerie dei bombardamenti
Sono
storie che andrebbero ricordate sui libri di scuola, ma saranno al massimo
ricordate dalle scuole locali e forse solo negli archivi dei quotidiani che le
riportano Tuttavia, sono successe veramente e tragicamente, anche se con un
lieto fine, a differenza di altri casi con bambini estratti morti pieni di
ferite o di quegli altri (di cui si è già parlato) in cui sentivano le urla venire
da sotto le macerie dalle quali non si potevano estrarre.
Non
si intende presentare queste come storie strappalacrime, ma come storie che
urlano contro l'ingiustizia e condannano apertamente tutte quelle nazioni che
partecipano ai bombardamenti anche chimici sulle città come Aleppo, Mossul e
altre delle nazioni vicine che hanno lo stesso trattamento.
È
veramente orribile vedere un corpicino che piange, urla o non dice nulla venire
liberato dalle macerie che lo immobilizzano e venire estratto poco alla volta
da mani di volontari che cercano di ridurre quel martirio mentre chi lo ha
bombardato e fatto finire sotto le macerie se ne va tranquillo col suo aereo di
qualsiasi nazione, tranquillo e del tutto incurante circa quello che ha fatto
con un rapporto del bombardamento fatto o del cannoneggiamento: al massimo
conteranno le bombe lanciate, poi dopo qualche comunicato daranno cifre più o
meno attendibili di madri uccise, di famiglie decimate e via così. Ma se
qualcuno osserva bene il bimbo che viene estratto capisce alla svelta
l'enormità del crimine commesso: non si può non vedere oltre al corpo
martoriato gli occhi di quel bambino che parlano, che chiedono aiuto o che sono
immobili, storditi ad aspettare le mani miracolose che lo estraggono. Il
bambino ha un viso senza emozione o che è talmente atterrito che è fisso, quasi
inebetito, anche se gli danno da bere e le mani caritatevoli fanno alla svelta,
più che possono ad aiutare rincuorando quel bambino tra parole e pianti che
ormai sono solo interiori… Tanti casi hanno visto e quanti morti hanno già
estratto: li sogneranno di notte e non saranno più i medesimi perché questi
salvataggi più o meno riusciti non si dimenticano, ma nel sonno riaffiorano
alla mente con tutto il loro dolore e la loro rabbia. Penseranno senz'altro ai
loro bambini in una casa più sicura, bimbi che non hanno vissuto se non una
vita affettuosa o perlomeno più decente, ma quegli occhi i volontari non li
dimenticano.
Provate
a parlare con volontari con quelle esperienze e vedrete le lacrime più o meno
trattenute di un’umanità che non ha avuto alcuna riserva a buttarsi in quell’avventura
che per parecchi è stata senza ritorno, seppelliti e squartati dalle bombe che
cadevano indistintamente anche su di loro, annullando la loro famiglia che ora
li piangerà per sempre, anche se gli appiccicheranno una medaglia discutibile perché
data senza provvedere o stimolare la fine di queste esperienze sfascia famiglie
con degli scioperi o provvedimenti atti a far mettere fine a queste vergogne e a
questi crimini contro l'umanità.
Ringraziamo ancora tutti quei volontari, di cui non si
conoscono i nomi, ma che ci sono ed agiscono in favore delle vittime. Grazie! Vi
ricordiamo sinceramente e vi raccomandiamo anche a Qualcuno (Dio) che metta
fine a questo macello criminale e che dia la paga giusta a chi provoca queste
morti inutili il cui fine è legato soprattutto al soldo delle armi e agli
eventuali interessi locali di appropriazione di terre che possiedono
particolari sostanze o minerali.
Giustizia per questi innocenti e che siano protetti dal
maligno e dai suoi sgherri tra gli uomini, traditori della razza umana e che
non giocano se non a distruggere in ogni modo, fisicamente e psicologicamente.
A questi bimbi aggiungiamo anche quelli spiaggiati o
annegati, che giacciono in fondo al mare, sfuggiti dalle mani dei loro genitori
quando i barconi affondavano, o finiti disidratati sotto la sabbia dei deserti
che attraversavano, o uccisi dagli assassini che chiamano scafisti o
trafficanti di uomini: gente spesso piena di flakka o altra droga, che compie
ogni atrocità nei confronti di coloro che cercano una via, alquanto brutta e
pericolosa, pur di salvare la propria famiglia, se possibile con quei barconi
che spesso affondano perché impropri, ma redditizi per il solito denaro che
gronda sangue innocente senza alcuna punizione severa ed appropriata. Il motivo
della mancata punizione è che non si contano i morti che possano annegare e
quindi lo scafista subisce solo una determinata pena, non proporzionata ai
morti e alle famiglie distrutte, famiglie che piangeranno minori senza famiglia
e che magari vengono imbarcati da qualche parente o anche soli (adesso li
chiamati “minori non accompagnati”) e non riusciranno, spesso, a non sopravvivere
se non miseramente.
- Siria, bambino
estratto vivo dalle macerie dopo i bombardamenti ad Aleppo
(http://youmedia.fanpage.it/video/aa/V7XB1-SwWqe_86N9)
pubblicato il 18 agosto 2016 alle ore 16:19
- Siria, neonato
estratto vivo dalle macerie ad Aleppo (VIDEO) – Fanpage
In un video diffuso online un bambino viene tirato fuori
vivo dalle macerie di un bombardamento ad Aleppo dopo circa sedici ore.
13 LUGLIO 2014 - 14:01 di Antonio Palma
Un bimbo di appena due mesi è stato estratto vivo dalle
macerie della sua abitazione distrutta dalle bombe in Siria dopo esservi
rimasto sepolto per circa sedici ore. La buona notizia, che arriva dal Paese
martoriato da mesi di guerra civile, morti e distruzioni, è testimoniata da un
video pubblicato online dall'emittente araba al-Arabiya la cui autenticità però
non è verificabile. Le immagini, che sono state riprese da molti network
internazionali, mostrano un uomo che scava a mani nude tra le macerie di
un'abitazione, poi si comincia a sentire il pianto del piccolo intrappolato ed
infine si vede la sua liberazione tra le grida di giubilo dei presenti. Il
piccolo, che secondo alcune fonti locali era intrappolato da 16 ore sotto le
macerie, viene tirato fuori da uno dei soccorritori che riesce ad infilare la
mano in una minuscola fessura e a salvarlo da quella che poteva sembrare una
morte certa. Nel video si vede il bambino estratto che è completamente coperto
di polvere e che piange a dirotto, mentre intorno si sentono delle urla di
gioia dei soccorritori e qualcuno che parla di miracolo.
(Continua su: http://www.fanpage.it/siria-neonato-estratto-vivo-dalle-macerie-ad-aleppo-video/ -
http://www.fanpage.it/)
- Aleppo, sotto le
macerie c'è un bambino: il salvataggio disperato
pubblicato il 24 settembre 2016 alle ore 13:34
Finita la tregua, sono ricominciati i bombardamenti sulla
città di Aleppo; il bilancio è terribile: circa 80 i morti, tra i quali molti
bambini. La protezione civile siriana però non si è arresa alla disperazione e
pattugliando la zona ha estratto vivo dalle macerie della sua casa un bambino
di circa 5 anni.
(http://youmedia.fanpage.it/video/aa/V-Zj6eSwakqx2iJs).
Tre o più fatti umanitari che arrivano dai luoghi dove
c'è guerra a oltranza ci incoraggiano e incoraggiano anche i volontari sul
posto di salvataggio: tre, se non più, bambini sono stati estratti vivi dalle
macerie; giù in mezzo alle macerie c'è gente che lavora sodo, magari anche
piangendo, ma felici di essere utili. Non piangono solo al sentire le grida dei
bambini sepolti dalle macerie che non riescono a raggiungere, ma anche per quei
piccoli che riescono a salvare… Benedette lacrime di gioia in mezzo a tanto
dolore e rabbia! Qualche ricordo buono c'è e vi spingerà ad andare avanti, incuranti
di quello che può succedere; molti di noi che possono solo leggere e darvi
aiuto finanziario vi seguono e qualche lacrima di gioia spunta anche a noi
sperando che anche quei politici testardi che vogliono costruire muri o fare
pulizie etniche cerchino di capire che l'umanità si sforza di andare avanti
nonostante i loro sgambetti. Un’umanità che aumenta sempre più, specie coi
giovani, che ogni volta che qualche disastro meteorologico o umano si abbatte
su determinate zone, corrono a “dare una mano”: li hanno chiamati “angeli del
fango”, “angeli della’acqua” e altro. Giovani che lasciano quello che stanno
facendo, magari anche i propri studi per il futuro, per aiutare chi si ferma in
preda al panico per quello che succede, dimenticando i loro interessi. Bravi! E
grazie! Che quel Qualcuno che vede tutto vi sappia ricompensare.
4) Bombe
su Aleppo: è di nuovo strage di bambini in Siria
Qualche giorno fa le bombe a grappolo su un campo di
calcio e la morte di decine di bambini, ieri una strage vicino Damasco e oggi
l’ennesimo raid di un cacciabombardiere dell’esercito della Siria di Assad.
29 NOVEMBRE 2012 - 17:10 di Susanna Picone
Ci sarebbero almeno cinque bambini e due donne tra i
quindici civili morti oggi in Siria, quando un cacciabombardiere dell’esercito
di Assad ha colpito la zona ovest della città di Aleppo. Questo è quanto
riportato direttamente da Rami Abdel Rahman, il direttore dell’Osservatorio
siriano dei diritti umani, che racconta l’ennesima strage di civili – e di
bambini – compiuta solo qualche giorno dopo quella in un campo di gioco nei
pressi della capitale Damasco. L’aereo di Assad – denuncia la ong – ha
sganciato due bombe sul quartiere di Al Ansari e così sono caduti due edifici:
le vittime sono almeno 15, altre venti persone sono rimaste ferite e alcune in
maniera molto grave. Solo ieri, invece, vi è stata un’altra strage vicino
Damasco dovuta a diversi “attentati terroristici”. Gli attivisti
dell’opposizione, come spesso succede, hanno anche messo in rete, in relazione
alla strage di Aleppo, alcuni video nei quali mostrano i corpi senza vita dei
bambini, le macerie e i danni provocati nella zona del raid.
Scontri anche a Damasco – E non solo ad Aleppo, dove
nelle ultime ore i ribelli hanno rivendicato di aver preso il controllo di una
base dell’aviazione militare siriana, si registrano anche oggi scontri e
vittime. Secondo quanto scrive l’agenzia Reuters ci sono stati altri scontri
tra i ribelli siriani e l’esercito fedele al presidente Assad alle porte della
capitale Damasco ed è stata chiusa la strada principale di accesso
all’aeroporto. La compagnia aerea Emirates, da quanto si apprende, ha anche
sospeso “fino a nuove comunicazioni” i voli per la capitale della Siria. Ci
sono stati dei bombardamenti su Kafr Souseh e Daraya, due zone vicine al centro
dove i ribelli – l’hanno riferito attivisti dell’opposizione – hanno attaccato
unità dell’esercito. Diverse anche le difficoltà nelle comunicazioni, con le
connessioni a Internet fuori uso e le linee telefoniche che funzionano a
singhiozzo.
(Continua su: http://www.fanpage.it/bombe-su-aleppo-e-di-nuovo-strage-di-bambini-in-siria/ -
http://www.fanpage.it/).
5)
Bombardato l’ultimo ospedale ad Aleppo. L’umanità è morta in Siria
(20 novembre 2016 di: Antonella Napoli)
Dopo l’ennesimo fallimento su una proposta di mediazione
portata a Damasco, l’inviato dell’Onu in Siria, Staffan De Mistura, ha
affermato che “il tempo per Aleppo Est sta per scadere”. Le parole del
diplomatico delle Nazioni unite non sono solo un monito, ma qualcosa di più.
Aleppo Est non esiste più. Gia ora.
L’umanità è morta con le decime di bambini uccisi nelle ultime
24 ore, compresi i neonati nell’ospedale pediatrico, l’unico ancora operativo
nella zona della città distrutta dai raid aerei, lasciando 250.000 residenti
completamente senza assistenza sanitaria.
In precedenza altre quattro strutture erano state colpite
e costrette a chiudere. L’Omar Bin Abdul Aziz Hospital è stato bombardato poco
dopo le 8:30 di ieri e non per errore ma come obiettivo dei jet russi e siriani
che hanno preso di mira in maniera sistematica i civili e non solo i ribelli.
Testimoni raccontano di “bombardamenti intensificati”
negli ultimi giorni.
David Nott, chirurgo di Msf con decenni di esperienza di
lavoro in zone di guerra, racconta che da quando è impegnato a supportare i
medici di Aleppo ha “visto cose che in tanti anni non erano mai state così
orribili”.
Immagini di pazienti, tanti, troppi bambini, con lesioni
terribili, di persone abbandonate sul pavimento in un pronto soccorso, di morti
mescolati ai vivi.
Uno scenario da apocalisse, la fine di una città
dilaniata dalle bombe. Senza più speranze. E la comunità internazionale le ha voltato le spalle.
I siriani di Aleppo sono condannati. Nessuno si preoccupa
di loro.
“Siamo solo arabi sunniti che vivono in un inferno di cui
nessuno vuol più sentir parlare” dice Farida, giovane infermiera scampata
all’ultimo raid.
“Se avessimo tra noi un francese il mondo intero si
mobiliterebbe per lui. E invece siamo ignorati. I feriti stanno morendo. Oggi
ho visto un paziente con lo stomaco aperto in sala operatoria abbandonato a se
stesso, donne che avevano appena dato alla luce i loro bambini lasciare la sala
parto ancora sanguinanti, neonati morti asfissiati nelle incubatrici rovesciate
dalla deflagrazione delle bombe”.
Sono almeno 250 le persone rimaste uccise ad Aleppo da
martedì scorso, 55 civili, inclusi 8 bambini denuncia l’Osservatorio nazionale
siriano, solo ieri.
Damasco, tramite l’agenzia ufficiale Sana, accusa invece
i ribelli di aver colpito con un mortaio la scuola al Furqan nella zona
occidentale sotto il controllo dei governativi. Sette gli scolari uccisi, morta anche una maestra.
Aleppo, seconda città della Siria, dal 2012 è spaccata in
due: la zona ovest controllata dal regime del presidente Bashar al Assad e i
quartieri ad Est in mano ai ribelli.
Nelle ultime settimane l’esercito di Assad, supportato
dai russi, ha riconquistato gran parte del territorio, massacrando senza remore
la popolazione civile che si frappone fra loro e la supremazia assoluta
sull’opposizione armata.
In questa ennesima giornata di dolore l’unico segnale di
vicinanza alla Siria è arrivato, come già in passato, dalla Santa Sede. Papa
Francesco, a chiusura del Giubileo ha indicato monsignor Mario Zenari, nunzio
apostolico a Damasco, quale primo cardinale nominato per l’occasione in
Vaticano.
“L’annuncio della nomina – ha detto Zenari – è un
messaggio di speranza. I patriarchi, i vescovi, la gente, sono entusiasti
perché ora la Siria è l’unico Paese che ha un Nunzio cardinale, quindi non
siamo dimenticati. Sappiamo che il Papa ci menziona sempre. È stato un bel gesto”.
Il neo cardinale è nel Paese da otto anni. Ha vissuto il
conflitto dall’inizio, giorno dopo giorno. Lo ha visto evolversi continuamente,
in modo sempre peggiore. Ma non ha mai perso “la fede in una possibile
soluzione”.
La speranza di monsignor Zenari, che una svolta possa
prima o poi arrivare, è riposta nella convinzione che l’uomo, essendo dotato di
coscienza e intelligenza, a un certo punto faccia prevalere la propria natura
umana e “convincersi che non si possa andare avanti in questa maniera”.
Ma guardando al bollettino di guerra delle ultime 24 ore
è difficile credere che ad Aleppo sia rimasto un solo, minimo, barlume di
umanità.
(http://www.articolo21.org/2016/11/aleppo-bombardato-lultimo-ospedale-lumanita-e-morta/).
Ospedali di Aleppo e altri centri, ma una tattica per
schiacciare chi non vuole il dittatore o qualche suo sosia che ogni tanto di
presenta in mezzo alla gente come se nulla stesse succedendo. Si legge con
rabbia quanti bambini muoiono al giorno, se non per i bombardamenti e le conseguenze
psicologiche, anche per fame, disidratazione, malattie non curate dalla
semplice aspirina che non c'è più o costa troppo per chi non ha nulla.
Possibile che i capi delle varie nazioni non vadano
laggiù a vedere cosa succede oppure pestino veramente i pugni sul tavolo e
gridino o parlino veramente ogni giorno di quello che succede in Siria, mentre qua
e là si distribuiscono medaglie ed onorificenze varie al posto di aiutare a far
passare i rifornimenti attraverso i famosi corridoi umanitari diventati
anch'essi regno dei cecchini ed impraticabili per i civili e bambini che
fuggono?
Dimenticavo che il 20 novembre si è celebrata la giornata
mondiale dei diritti dei bambini e queste dimostrazioni di inumanità sono il
chiaro messaggio che mandano le varie nazioni, quelle che bombardano e poi
incolpano gli altri, colpevoli anche loro di distruggere tutti gli abitanti
possibili.
Una scuola elementare nel quartiere Al Furqan di Aleppo è
stata cannoneggiata uccidendo bambini e una maestra, ma tanto uccidere per
uccidere anche le scuole elementari vanno bene.
Inoltre solo in Nigeria sono stati uccisi 150 attivisti, cioè
volontari che erano sul posto ad aiutare la gente, uccisi dai terroristi che
imperversano ancora nella regione e che colpiranno ancora, perché non sono mai
sazi delle atrocità che hanno commesso e sono pieni di flakka, o similari,
compiono le più orribili torture con morte finale di fronte ai familiari che
assistono impotenti a salvare i loro familiari. Come cresceranno, nel futuro,
ammesso che ci arrivino, quei bimbi che sono vedono i propri cari colpiti da
tali atrocità? Li sogneranno ogni notte, avranno paure impreviste a ogni rumore
sospetto, coveranno rabbia contro ogni minima ingiustizia contro di loro… Ecco
come la criminalità agisce sull’infanzia o preadolescenza; anche se per fortuna
potranno discutere il loro caso con psicologi preparati i ricordi resteranno
sempre iscritti nei centri della memoria emozionale e non si sa come.
E così continueranno, nonostante i messaggi inviati a
tutto il mondo, che ha i suoi grattacapi uguali in altre zone, ad assassinare
in ogni maniera, non risparmiando i bombardamenti chimici (vietati): se ne
fregano altamente oppure si incolpano a vicenda e così lasciano l'incertezza
del fuoco amico chimico.
E i medici sul campo continuano a morire, non importa di
che nazione… essi sono lì ad assistere coi loro operatori sanitari eppure anche
loro sono colpiti indiscriminatamente da bombe e schegge da qualsiasi parte
arrivano. Ringraziomoli tutti questi medici e questo personale medico, che
sanno del pericolo in cui incorrono, ma sono comunque là a curare e a svolgere
il compito che si sono prefissi nella vita: curare gli ammalati o feriti
dovunque essi siano. Grazie e bravi per quello che fate aldilà di ogni
bandiera.
Anche questo messaggio, scritto in italiano, se non cade
nel vuoto, è letto da poche persone: spero che almeno chi lo legge fino in
fondo partecipi nell’urlare contro tale mattanza, contro tale macello, e nel
denunciare, in qualsiasi modo, la delinquenza di chi uccide così brutalmente
non solo in Siria, ma anche in Africa, in Birmania e in tutte quelle nazioni
che subiscono violenze da nazioni che non vogliono migranti e si sentono invase
da disperati alla ricerca di una vita per loro e i loro figli, anche se
talvolta lo fanno in modo improprio. Imploriamo da Chi può, cioè da Dio, che
fermi quelle mani lorde di sangue.
6)
Mark, il bimbo eroe che a 3 anni ha salvato il papà con due yogurt
Il bambino inglese ha salvato il genitore dal coma
diabetico, anche se ma nessuno gli aveva mai spiegato come intervenire in
questi casi.
EUROPA 23 NOVEMBRE 2016 10:10 di A. P.
Nonostante la sua tenera età, sa benissimo quale sia la
malattia del padre, per questo quando il genitore è svenuto in casa, rischiando
di andare in coma, lui è subito intervenuto salvandogli la vita. È la storia
del piccolo Mark Jones, un bambino inglese di tre anni ora considerato un vero
e proprio eroe dai familiari per il suo gesto tempestivo. Il padre, il 34enne
Mark Jones che soffre di diabete di tipo uno e fa l'insulina quattro volte al
giorno, infatti improvvisamente ha accusato un attacco di ipoglicemia cioè un
rapido abbassamento del livello di zucchero nel sangue al di sotto dei valori
normali che può portare anche al coma.
Nell'abitazione di famiglia a Droylsden, nella contea
della Greater Manchester, in Inghilterra, non c'era nessun altro al momento del
fatto, quindi è toccato al piccolo Mark intervenire. Il bambino ha capito
subito cosa stesse accadendo, è andato in cucina e ha preso dal frigo due
yogurt alimentando a forza il papà fino a farlo riprendere. "Sono molto
fiera del mio bambino perché è riuscito a salvare il suo papà" ha
dichiarato la madre ai giornali britannici, spiegando che il piccolo sapeva del
padre e aveva visto lei intervenire in altre occasioni ma nessuno gli aveva mai
spiegato nel dettaglio come intervenire in casi come questo.
Continua su: http://www.fanpage.it/mark-il-bimbo-eroe-che-a-3-anni-ha-salvato-il-papa-con-due-yogurt/ -
http://www.fanpage.it/).
Questo articolo è stato inserito per non farsi troppo attanagliare
dalla continua violenza che ogni giorno ci arriva dai media, anche se non
nazionali perché molti episodi vengono tralasciati per non creare troppa paura
o rabbia nella popolazione. Il piccolo Mark ha tre anni, è un bambino, ma
quando vede suo papà star male, non va avanti a giocare, ma nel suo cervello
scatta il segnale rosso di allarme: il papà sta male. L'ha visto altre volte
così e lo riconosce adesso, non si lascia prendere da paura o altro, corre a
prendere lo yogurt come faceva la mamma quando il papà stava male e lo porta al
papà e così una seconda volta finché vede che il papà stare bene. Un esempio che
ci viene dai soliti bambini molto attenti alle emozioni e ai propri familiari
anche se questi molte volte li trascurano: loro sentono che devono fare
qualcosa e lo fanno.
Grazie bambini dell'ennesima lezione di umanità che date
agli adulti! Grazie e continuate così. Forse il mondo migliorerà proprio per
voi che ancora non conoscete la grettezza degli adulti e vi lasciate guidare
dalla vostra innocenza.
7)
Siria: MSF, allarme per il terribile aumento delle vittime civili nelle regioni
di Damasco e Homs
28 novembre 2016
L’intensa ripresa del conflitto nelle zone assediate
vicino Damasco e Homs, dalla seconda metà di novembre, sta portando a un
significativo aumento delle vittime di massa. Venerdì scorso, numerosi attacchi
aerei hanno colpito Ghouta Est e i medici della zona riferiscono di molte
vittime, compresi donne e bambini. Ma il bilancio non è definitivo. Il fatto
poi che siano state colpite scuole e zone residenziali, suggerisce che almeno
parte di questi attacchi abbiano indiscriminatamente preso di mira aree civili.
Dal 17 novembre le strutture supportate da MSF a Ghouta
Est (una zona di città assediata vicino Damasco) e Al Waer (un quartiere sotto
assedio vicino Homs) hanno riferito numeri veramente alti di feriti e morti.
Gli ospedali nella zona di Ghouta Est hanno riportato 261 feriti e 30 decessi,
mentre l’ospedale di Al Waer ha riportato 100 feriti e 13 decessi in un solo
giorno di intensi bombardamenti. Mentre per Al Waer non abbiamo ancora
un’analisi dei dati sull’età e il genere, a Ghouta Est il 43% dei feriti e il
60% dei morti sono donne e bambini al di sotto dei 15 anni.
Sempre a Ghouta Est, nei giorni scorsi un paramedico è
rimasto gravemente ferito durante un bombardamento aereo, un tecnico
anestesista è stato ferito da un cecchino a Zabadani, tre ambulanze sono state
colpite e distrutte, e un ospedale da noi supportato è stato danneggiato dallo
scoppio di una bomba su un palazzo vicino, rendendo inagibile il reparto di
terapia intensiva proprio nel momento in cui i pazienti ne hanno un disperato
bisogno.
“Mentre continuiamo a puntare i riflettori sulla
catastrofica situazione ad Aleppo Est, non possiamo dimenticare quanto il
conflitto sia intenso anche in altre zone del paese” dichiara la dott.ssa Anja
Wolz, direttrice dei programmi di supporto medico di MSF in Siria. “La scorsa
settimana, due scuole di Ghouta Est sono state colpite in un attacco aereo
mentre gli studenti stavano uscendo a fine giornata. Tutti i feriti, tranne
uno, erano donne e bambini. Sedici di loro sono stati curati in una struttura
supportata da MSF e altri sono stati portati in ambulanza in altre strutture
della zona. Una decina di giorni fa, un’équipe di soccorso stava cercando di
estrarre alcune vittime dalle macerie di un bombardamento ad Al Waer quando è
stata attaccata da colpi di mortaio, con il risultato che nove dei soccorritori
sono stati feriti e hanno avuto bisogno loro stessi di cure”.
L’equipe medica supportata da MSF ha riportato che molti
residenti in queste zone si sono radunati nei seminterrati per paura dei
bombardamenti regolari che colpiscono le aree residenziali. Le ambulanze sono
dislocate in zone diverse invece di essere parcheggiate nei depositi
centralizzati per le risposte d’emergenza per paura che possano essere tutte
distrutte in un unico attacco. Inoltre alcuni ospedali hanno dovuto sospendere
le regolari attività mediche dato che tutte le équipe sono impegnate nel pronto
soccorso e nel reparto di chirurgia.
“Ancora una volta proviamo orrore di fronte al numero di
donne e bambini tra i feriti e i morti che arrivano nelle strutture mediche
supportate da MSF” prosegue Wolz. “Dovremmo tutti preoccuparci davvero della
sorte dei civili intrappolati in queste aree di intenso conflitto. Se i
bombardamenti e gli scontri non cesseranno, le parti in conflitto dovranno come
minimo fare estremamente attenzione a evitare di colpire le équipe mediche e le
ambulanze che svolgono le loro attività salva-vita”.
Alcune strutture sanitarie stanno inoltre esaurendo le
forniture. Abbiamo ricevuto e risposto a tre richieste di emergenza per flebo,
antibiotici e analgesici. Inoltre, in questo momento stiamo lavorando per
rispondere ad altre 19 richieste di rifornimento da parte dele strutture di
Ghouta Est.
MSF gestisce 6 ospedali in tutta la Siria del nord,
supporta più di 70 centri di salute e ospedali in tutto il paese e fornisce
donazioni mediche d’emergenza ad hoc a una rete di circa 80 ulteriori strutture
mediche. Nelle strutture supportate non sono presenti équipe di MSF.
(http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/siria-msf-allarme-il-terribile-aumento-delle-vittime-civili-nelle-regioni-di-damasco-e).
- Le
vendono Usa e Germania, muoiono i siriani: ecco le armi di Frontex contro i
migranti
Martedì, 29 Novembre 2016 Linkiesta
Fucili d'assalto americani, pistole mitragliatrici
tedesche, tecniche usate dai contractors britannici in Somalia contro i pirati.
Ecco le armi di Frontex e Guarida Costiera greca usate nel mar Egeo contro
migranti e trafficanti di uomini
(Continua su: http://www.intopic.it/notizia/10877002/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha).
- Somalia: posticipate presidenziali, ma il Paese muore
di sete
Martedì, 29 Novembre 2016 Radiovaticana
(Continua su: http://www.intopic.it/notizia/10877041/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha).
8)
Siria: Il medico di Aleppo, vi racconto il sangue lavato via ogni giorno
Martedì, 29 Novembre 2016 Apocalisse Laica
Roma – Mentre la battaglia per la conquista di Aleppo est
è entrata nella sua fase finale, anche i quartieri occidentali della città
martire della Siria piangono i loro morti. Nella zona ovest, saldamente sotto
il controllo dell’esercito governativo di Bashar Al Assad, i razzi provenienti
dalle aree ancora in mano ai ribelli continuano a piovere quotidianamente. E le
vittime anche in questo caso sono civili indifesi e incolpevoli. Emile Katti è
un chirurgo ortopedico, direttore dell’ospedale Al-Rajaa di Aleppo ovest. L’Agi
lo incontra a margine di un convegno dal titolo evocativo e dolente, ‘La
vulnerabilità dell’umano: la sfida delle popolazioni fragili alla sanità
pubblica’ organizzato dal Campus Bio-medico di Roma.
Corpi straziati, bimbi mutilati: l’orrore quotidiano
lavato via dai camion dei rifiuti
In arabo Al-Rajaa significa ‘speranza’, termine che Katti
utilizza molte volte mentre mostra alla platea, in un contrasto voluto e
straniante, immagini di corpi straziati dalle bombe, di macerie, di bambini mutilati,
di strade insanguinate che con regolarità quotidiana i camion della raccolta
rifiuti lavano via con potenti getti d’acqua. Testimone diretto dell’altra
Aleppo, Katti dirige una struttura con 65 posti letto, uno dei più grandi
ospedali della città, di proprietà della Custodia di Terra Santa. Spiega che le
strutture pubbliche ad Aleppo Ovest sono tre, mentre quelle private sono una
quarantina, ma solo 5 hanno più di 50 posti letto. E tutte sono continuamente
in emergenza.
Il tweet disperato di Bana, “tra la vita e la morte”
L’ospedale
‘Speranza’ e il suo team multireligoso e multi-etnico
Il personale medico e paramedico dell’ospedale ‘Speranza’
è lo specchio della Siria multiculturale e interreligiosa di un tempo. I
dottori, gli anestesisti, i chirurghi, gli infermieri, appartengono a tutte le
confessioni religiose e a tutte le etnie presenti nel paese, curdi e armeni,
cristiani cattolici, cristiani maroniti, musulmani sciiti, sunniti o alawiti.
“Queste sono le nostre pietre morte”, dice Katti mentre sullo schermo passano
in sequenza foto della cattedrale siro-cattolico devastata, della chiesa armena
bombardata, della cattedrale maronita sventrata dai razzi.
“Le
nostre pietre vive”
“Queste invece sono le nostre pietre vive”, aggiunge con
finto cinismo, e le immagini mostrano ferite orrende, carni spappolate, uomini
e bambini colpiti da schegge. “Comprendo che adesso l’attenzione del mondo sia
sui quartieri est della città – dice Katti – ma se Aleppo Est è l’inferno, da
noi la situazione è altrettanto drammatica. Ogni giorno siamo terrorizzati
dalle bombe e dai razzi sparati dall’altra parte della città. La situazione di
insicurezza è costante, le vittime decine, i feriti centinaia”. L’Osservatorio
siriano per i diritti umani, circa due settimane fa, ha dato notizia di 75
civili uccisi, tra cui 25 bambini, nei quartieri occidentali di Aleppo a causa
degli attacchi sferrati dai ribelli.
(Continua su: su http://www.agi.it/estero/2016/11/28/news/siria_il_medico_di_aleppo_vi_racconto_il_sangue_lavato_via_ogni_giorno-1282257/ del 29/11/2016
riportato da
http://www.intopic.it/notizia/10877406/r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha/).
La relazione è molto più lunga, ma si è preferito ridurla
e dare più risalto ai soccorritori che sono presenti in loco, che sono di più
etnie e religioni e che lavorano tutti insieme a salvare vite o curare feriti
incuranti della loro vita a beneficio dei soggetti che sono colpiti dalle bombe,
dai razzi, e dal fuoco amico.
Fonti (tutti i diritti
riservati agli autori e alle testate):
- Siria: ong, 14 civili morti in raid aereo su provincia
Idlib (http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/siria-ong14-civili-morti-in-raid-aereo-su-provincia-idlib/news-dettaglio/4674008 - 4 dicembre 2016.
- Siria, ong denuncia: più di 6mila morti in due anni di
raid (http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2016/09/23/siria-morti-raid.html | Sky TG24
del 23 settembre 2016).
- “Morirò, signorina?” la straziante domanda di un bimbo
siriano dopo attacco con gas.
Il video diffuso dall'associazione Syria Charity girato
nell'ospedale pediatrico di Aleppo, poche ore prima che venisse bombardato.
(continua su:
http://www.fanpage.it/morirò-signorina-la-straziante-domanda-di-un-bimbo-siriano-dopo-attacco-con-gas/ - http://www.fanpage.it/
del 22 novembre 2016).
- Siria: si stringe il cerchio attorno ad Aleppo est.
Mosca e Pechino contro cessate-il-fuoco (http://www.intopic.it/notizia/10906088/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha del 6 dicembre 2016).
Non si sa più a cosa dare risalto per far presente a
tutti cosa succede in Siria, in Irak e nel Mar Mediterraneo. Dovunque morti
sparati o annegati o morti per mancanza di viveri.
Le nazioni abbozzano programmi che non sono quasi mai
sufficienti a dare sussistenza fisica ai pochi che restano in città come Aleppo
(hanno detto voci autorevoli che “Aleppo è andata”, cioè è finita, non rimarrà
più nessuno) e Mosul (Irak) dove esplosioni kamikaze, mine, cecchini e bombe
dall'alto fanno in continuazione vittime tra tutti, inclusi i soliti bambini
che crescono con il rombo degli aerei e con gli spari di giorno e di notte
nelle orecchie… Povera generazione di traumatizzati e di infelici. C'è da dire
che muoiono anche molti volontari e medici, che operano in strada, perché gli
ospedali sono distrutti.
Cosa vogliamo di più? Non è un’ennesima pulizia etnica, un
annientamento umano quello a cui assistiamo, purtroppo impotenti a prestare
soccorso valido? Anche i corridoi umanitari non sono poi tanto umani, perché li
chiudono e li riaprono a piacere, e intanto i bombardamenti sono a tutto gas, i
barconi naufragano e nessuno impedisce agli stessi di partire.
Ci sono anche qua politici che si fanno belli dicendo che
si procede a programmare, ma l'ONU implora di smettere di distruggere Aleppo e
se lo dice l'ONU vuol dire che ormai non ha più voce in capitolo. La situazione
è in mano a nazioni che fanno finta di aiutare ed intanto bombardano o
cannoneggiano a più non posso. In mare è la stessa cosa barconi fatiscenti
partono e lasciano le loro tracce nei morti annegati perché il barcone si
sfascia: d anche qui bambini e adulti inghiottiti dalle onde che li posano sul
fondo del mare. Sulla terra del Centro Africa i kamikaze continuano a far
vittime tra i cristiani di tutte le età. Ma esistono anche altri siti dove i
migranti sono indesiderati, in Malesia come in Messico. Si assiste ad altre
iniziative contro i migranti che cercano le vie più impensate per raggiungere
un posto dove si vive in qualche modo meno pericoloso, almeno si pensa così.
Poi il nuovo Presidente USA promette un alto muro col Messico molto alto e
lungo per impedire ai migranti di passare e questo certo non migliora le
pensate politiche circa la soluzione della questione migranti. Anche l’Ungheria
non vuole più migranti e avanti verso il baratro dell'umanità futura.
10)
Pensiamo anche alla recente uccisione con bombe di un volontario andato in
Siria per far ridere i bambini. Anas Bahsa ha deciso così: è andato ad Aleppo e
faceva ridere i bambini che dimenticavano per un momento i guai, la fame e sete
che li consumavano. Lui non ci ha pensato due volte ad andarci, Faceva
non il reporter dei morti ammazzati, ma il clown, per far ridere i bambini e
probabilmente anche gli adulti: aveva un bel coraggio in quei momenti a
distogliere i bambini dalla paura e dalla rabbia della situazione di estremo
bisogno. Poi l'irreparabile. Una bomba ha distrutto quel mondo costruito a
fatica per i bambini: morto anche lui ammazzato da un bombardamento, forse
ancora col naso dipinto di rosso. Non è stato ferito, è stato assassinato, come
i suoi piccoli spettatori. Che vigliaccate vengono fatte in nome e per nome di
nazioni i cui capi sono dittatori crudeli, che non guardano nemmeno i propri
cittadini. Il loro motto si immerge nella paranoia del potere e
nell'ingiustizia più schifosa, nell'allearsi con nazioni che bombardano, che
vogliono liberare chi ha diritto ad altre libertà, che non sono offerte a
nessun costo. Riporto un articolo che ricorda il clown che faceva ridere i
bambini di Aleppo perché è un vero eroe, come tanti altri volontari, che avrà
la sua ricompensa non dagli uomini che hanno partecipato in qualche modo ad
ucciderlo, ma da Chi ci sovrasta. Grazie infinite, Anas al-Basha, per il tuo
fine e per quello che hai fatto e volevi fare per i bambini sfortunati di
Aleppo. Senz'altro ti ricorderanno sempre.
Morto Anas al-Basha, il
“clown di guerra” che riusciva a far sorridere i bambini di Aleppo
Il pagliaccio era un membro dell'associazione "Space
for Hope" ed è morto in seguito a un bombardamento dell'aviazione siriana.
1 DICEMBRE 2016 17:04 di Davide Falcioni
Era una delle poche ragioni di felicità in una città
altrimenti provata dalle bombe che cadono a centinaia ogni giorno dal cielo, o
dai cecchini che dai tetti dei palazzi uccidono combattenti e miliziani delle
opposte fazioni. Per i bambini di Aleppo Anas al-Basha, clown di 24 anni era
una un giovane eroe, uno dei pochi uomini a non circolare con un fucile in
spalla bensì con una buffa parrucca e un naso rosso: anche qual rarissimo motivo
di gioia ora non c'è più, ucciso in seguito a un bombardamento dell'aviazione
siriana nel quartiere di Mashhad, nella parte orientale della città, dove
l'esercito di Assad spalleggiato dalla Russia negli ultimi giorni ha guadagnato
molto terreno tra le macerie. A renderlo noto è stata la Associated Press.
Anas al-Basha era un membro dell'associazione "Space
for Hope" ("Spazio per la speranza"), promotrice ad Aleppo di
numerose iniziative per adulti e bambini. In quello che l'Onu ha definito il
più "vasto cimitero del mondo", i clown avevano avviato una
collaborazione con 12 scuole fornendo un preziosissimo supporto psicologico per
300 bambini che hanno perso i genitori. In questo contesto Anas ogni giorno
indossava la sua parrucca e trascorreva ore con i bimbi, mentre fuori cadevano
i missili. L'associazione era riuscita a realizzare anche degli asili/parco
giochi sotterranei negli ultimi mesi, ma di recente – a causa
dell'intensificazione del conflitto – ha sospeso le operazioni.
Anas aveva deciso di rimanere ad Aleppo fino all'ultimo
malgrado i suoi genitori avessero deciso di lasciare la città da molto tempo.
Lui no, tanto che qualche mese fa aveva deciso di sposarsi. Anas faceva il
clown di guerra: saranno in molti a rimpiangerlo.
Giovane eroe, uno dei pochi uomini a non circolare con un
fucile in spalla bensì con una buffa parrucca e un naso rosso: anche qual
rarissimo motivo di gioia ora non c'è più, ucciso in seguito a un bombardamento
dell'aviazione siriana nel quartiere di Mashhad, nella parte orientale della
città, dove l'esercito di Assad spalleggiato dalla Russia negli ultimi giorni
ha guadagnato molto terreno tra le macerie. A renderlo noto è stata la
Associated Press.
(Continua su:
http://www.fanpage.it/morto-anas-al-basha-il-clown-di-guerra-che-riusciva-a-far-sorridere-i-bambini-di-aleppo/).
Fonti (tutti i diritti
riservati agli autori e alle testate):
- Morto Anas al-Basha, il “clown di guerra” che riusciva
a far sorridere i bambini di Aleppo (http://www.fanpage.it/morto-anas-al-basha-il-clown-di-guerra-che-riusciva-a-far-sorridere-i-bambini-di-aleppo/ dell’1 dicembre
2016).
- Siria: Onu implora lo stop all'assedio su Aleppo Est
(La Voce) (http://www.intopic.it/notizia/10887934/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha del 2 dicembre 2016).
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